domenica 30 aprile 2017


IL MIO LEARNING DESIGN


In questo post vorrei portare l'attenzione al mio learning design creato durante il corso grazie all'aiuto e ai suggerimenti del tutor.

Un abbraccio e al prossimo post!

DALLE VERIFICHE TRADIZIONALI AI COMPITI AUTENTICI


Alla fine del corso PROGETTARE INSIEME posso finalmente dire che i miei timori per "il nuovo" si sono dissipati. Proprio l' ultimo argomento da trattare, la valutazione, mi ha fatto capire che il modo di valutare gli allievi finora utilizzato non sempre mi lascia appagata. Ho usato in tutte le verifiche di varia tipologia, preparate da me e non condivise con colleghi nè con soggetti esterni, le griglie prodotte dal dipartimento di lettere e non poche volte ho incontrato difficoltà nell' applicarle. Molti di noi continuano a rammentare il fatto che il voto dato alle prove scolastiche non è un giudizio irrevocabile sulla persona, ma solo il corrispettivo di una precisa e momentanea prestazione culturale; non ne dubito, ma non possiamo fare a meno di accorgerci che per gli studenti e le loro famiglie il voto è importante, ed occorre quindi attribuirlo con criteri improntati a giustizia ed onestà, altrimenti la nostra immagine sociale, già compromessa, ne viene ulteriormente svalutata. Le forme tradizionali di valutazione tendono ad essere retroattive, ovvero basate sull' accertamento di quanto lo studente ha appreso, e non proattive, in grado di orientare lo studente verso il miglioramento del proprio apprendimento. E se si basano quasi esclusivamente su fattori estrinseci di motivazione (voto, successo scolastico, competizione tra studenti, etc.) rispetto a fattori intrinseci (interesse, curiosità, piacere di apprendere, etc.). L' apprendimento accertato attraverso le forme tradizionali di valutazione tende a basarsi su una conoscenza scarsamente applicabile a contesti di vita reale. Conseguentemente la valutazione risulta scarsamente predittiva di ciò che lo studente è in grado di fare con ciò che sa. Ciò implica una trasformazione radicale delle modalità di valutazione, non più basata su un sapere artificioso, statico, passivo, avulso dalla realtà. Richiede invece di orientarsi verso una valutazione centrata su una comprensione profonda della conoscenza, ovvero su un' elaborazione attiva del sapere favorita da compiti autentici e stimolanti. Quindi ben vengano "i compiti autentici", che mirano a sollecitare gli studenti all' impiego delle proprie conoscenza, abilità, disposizioni cognitive ed emotive per elaborare risposte a compiti significativi e agganciati a contesti reali. In conclusione ritengo che questo corso abbia mirato proprio a questo traguardo  significativo e allo stesso tempo impegnativo per noi docenti.

MARIA PADRICELLI